Aurora

I CANI - AURORA

Nella tensione tra il “dovremmo monetizzare questo nostro grande amore”, da un lato, e "la polvere che sta aspettando il mio ritorno", dall'altro; nell’attrito tra il profondamente quotidiano, pieno di desideri e bisogni (“qualunque cosa, anche una cosa stupida”), e la necessità di staccarsi da terra (Protobodhisattva); nel rimbalzare tutto all’indicativo futuro tra un filosofico Non Finirà e un quasi spirituale Finirà, la voce di Niccolò Contessa cerca la strada per raccontare l’Aurora dei suoi Cani.
Terzo album, e non stiamo più parlando di “canzoni generazionali”, e non sono più racconti romani: è la strada di un essere umano, con le sue sfacciate riflessioni universali e le sue schiette seghe mentali, slanci d’amore e sbagli, le sue debolezze e la scoperta di un’umiltà che passa sopra a ogni cinismo (Calabi Yau). Tra le righe puoi quasi pensare di leggere qui una lezione: come se la compromessa consapevolezza di quello che stiamo facendo, di quello che siamo diventati ci avesse fatto scrollare di dosso, a poco a poco, il dovere di ripetere le parole che gli altri si aspettano sempre da noi, in eterno. Devo dire che mi sono accorto di essere quasi felice di non trovare dentro Aurora un singolo tipo Pariolini Parte II. Da una band come i Cani preferisco farmi trasportare fino all'Ultimo Mondo, ricevere senza preavviso "una scossa dal cuore alla pelle", e poi farmi stupire con un silenzio cosmico e cullare dal rumore di onde e gabbiani in mezzo a una canzone. E se c'è una short story sul presente lucido, è di quelle capaci di essere spietate senza bisogno di sarcasmo.
Anche se l’espressione "mondo cane" ricorre più volte tra i versi, quello che ti resta addosso dopo queste canzoni assomiglia più a una specie di stupita, incredula, fragile serenità. Resisterà? E anche se dentro questo disco ogni nota è sintetica, quantizzata e distillata, quello che ti resta dentro assomiglia davvero a una scintilla che scalda, al raggio di un’alba ancora tutta da decidere.

(una versione breve di questa recensione è uscita su Prismo)

Commenti

Francesco ha detto…
Non mi piacciono, però funzionano